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La dieta in menopausa

L’arrivo della menopausa per molte donne non significa solo affrontare disturbi come le vampate di calore o l’alterazione dell’umore. Con la menopausa, che coincide com’è noto con l’annullamento degli effetti protettivi indotti dagli estrogeni, si va incontro a problemi di osteoporosi e patologie cardiovascolari. Una attenta alimentazione può sicuramente aiutare fino ad annullare i processi legati alla fragilità delle ossa e alla circolazione del sangue.

Il migliore sistema per risolvere questi disturbi risiede nel tentativo di contrastare gli effetti negativi causati dalla carenza ormonale. I fitoestrogeni sono sostanze vegetali non steroidee che esplicano sull’organismo umano un’attività simile a quella esercitata dagli ormoni femminili (dai quali prendono appunto il nome) seppur in misura di 1000 – 10000 volte inferiore.

I fitoestrogeni, scissi durante i processi digestivi dalle molecole dei carboidrati ai quali sono legati, vengono assorbiti a livello intestinale e possono così svolgere la loro funzione bio-protettiva. Gli effetti benefici sui disturbi del climaterio esercitati dai fitoestrogeni naturali contenuti negli alimenti, opportunamente somministrati in un programma dietetico, sono stabili e verificabili dopo un trattamento breve, inferiore a 2 mesi.
Tra tutti gli alimenti vegetali, quello più ricco di fitoestrogeni è la soia. Diverse osservazioni di natura epidemiologica condotte su popolazioni orientali che consumano grandi quantità di soia hanno evidenziato una forte riduzione dello sviluppo dei disturbi climaterici, dell’osteoporosi, di neoplasie al seno, all’utero e all’intestino.

La soia si trova rappresentata in molte forme che, per quanto ancora poco note, sono oramai distribuite anche nei nostri supermercati: salsa, tofu, tempeh, germogli, spezzatino, latte ecc.. E’ auspicabile che l’uso di questi prodotti, soprattutto per le donne over 50, diventi abituale anche per noi occidentali.

La soia è un legume composto per il 40% circa di proteine, per il 20% di grassi e per la restante parte di zuccheri. Le proteine fornite dalla soia sono ad alto valore biologico (cioè costituite da una maggioranza di aminoacidi essenziali) e non sono associate a grassi saturi come il colesterolo; i grassi sono di tipo poliinsaturi come l’acido oleico e l’acido linolenico che notoriamente hanno proprietà antiaterogene, ipocolesterolemizzanti e antiossidanti.

La soia è particolarmente ricca di fitoestrogeni ma, ovviamente, non è lunico vegetale a contenerli. Si trovano ad esempio, seppur in quantità minori, in altri legumi come i piselli; in molti cereali come segale, orzo, riso, grano saraceno, avena; in diverse verdure come carota, patata, finocchio, pomodoro, aglio e cipolla; in molta frutta come mela, ciliegia, mora, lampone, mirtillo, uva, arancia e limone.

La perdita di massa ossea che causa l’osteoporosi oltre ad essere contrastata dai fitoestrogeni può essere combattuta con il consumo di altri prodotti, soprattutto latte e formaggio. Tuttavia va ricordato che questa categoria alimentare, oltre ad essere ricca di calcio, contiene quantità eccessive, di acidi grassi saturi (notoriamente non salutari per il sistema cardiocircolatorio), di sodio e di proteine (che incrementano la perdita di calcio urinario). Il modo migliore per tutelare il sistema scheletrico in menopausa consiste nel consumare, oltre alla soia, latte scremato, formaggi spalmabili e mozzarella, legumi, frutta secca, e acque ricche di calcio ma con basse concentrazioni di sodio.

Le informazioni contenute in questo sito hanno carattere generale; per qualsiasi trattamento personalizzato è bene rivolgersi ad uno specialista.