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Alterazioni a carico dei reni

Gli obiettivi che devono essere perseguiti con il trattamento dietetico delle persone affette da IRC ( Insufficienza Renale Cronica ) sono indirizzati a ridurre l’evoluzione della malattia, consentire di vivere in condizioni di buono stato di salute e stabilizzare al minimo la tossicità uremica e le alterazioni del metabolismo proteico, glucidico, lipidico, elettrolitico e vitaminico.

L’insufficienza renale deve essere considerata una sindrome con decorso cronico che conduce alla progressiva ed irreversibile distruzione dei nefroni fino all’uremia e alla necessità di un trattamento di dialisi.
In stato di riposo il rene viene irrorarato da circa 1,2 litri di sangue al minuto (circa il 25% della totalità). Il sangue viene filtrato nei glomeruli. Dopo questa prima fase di filtrazione nel tubulo prossimale avviene il riassorbimento di circa l’80% dell’acqua e del glucosio, dei fosfati, del sodio, del potassio, del cloro, dei bicarbonati, dell’urea, dell’acido urico e degli aminoacidi. Dopo ulteriori mutamenti nel rene si produce l’urina definitiva.

Nella progressione della patologia renale si assiste inizialmente alla iperazotemia, alla ipercreatinemia e con una funzionalità renale residua pari ad una riduzione del filtrato glomerulare fino a 40-50 ml/minuto. L’evoluzione successiva conduce ad un peggioramento del quadro ematico e alla progressiva riduzione del filtrato fino alla necessità di un trattamento di dialisi o di trapianto.

Il trattamento dietetico sarà povero di molti nutrienti, in particolare di proteine. E’ frequente, per questo motivo, che si verifichino stati di malnutrizione.

La progressione della patologia viene monitorata attraverso il dosaggio della creatinemia come indice indiretto del filtrato glomerurale utile anche per impostare il fabbisogno proteico da introdurre con la dieta.
La dieta deve ridurre il quadro uremico, migliorare la sintomatologia nel suo complesso e tenere sotto controllo i livelli di fosforemia e di acidosi. Per questi motivi la dietoterapia deve sempre prevedere un dosaggio proteico molto basso, un basso contenuto di fosforo, una quota di grassi (soprattutto insaturi) intorno al 30% dell’apporto energetico totale. Spesso è necessario prevedere l’utilizzo di integratori alimentari di acidi grassi polinsaturi, e delle vitamine B e C.

Le informazioni contenute in questo sito hanno carattere generale; per qualsiasi trattamento personalizzato è bene rivolgersi ad uno specialista.